Ti piace leggere, riflettere,discutere o rielaborare a modo tuo ciò che hai letto o ascoltato leggere?

Allora c'è una bella notizia per te: sabato prossimo alle 16,30, presso la Libreria "Parole di Carta" di Maria Parafati, in Chiaravalle Centrale, si costituirà un Gruppo di Lettura per giovani e adulti.

Il percorso inizierà con la lettura de:"Il Coraggio delle Madri", il nuovo libro di Marco Proietti Mancini che sta per uscire e che sarà presentato proprio nella stessa libreria verso la metà di novembre.

La trama è la narrazione di una storia d’amore italiana vissuta durante la seconda guerra mondiale: uno scenario che cambia le prospettive, i sogni, le speranze.

Benedetto parte per andare a combattere in Africa, lascia una figlia che non ha fatto in tempo a conoscere mentre Elena deve trovare in sé il coraggio per sopravvivere, fino alla fuga, necessaria per salvare se stessa e la piccola Annamaria.

Le vere protagoniste de "Il coraggio delle madri" sono le donne, che devono combattere anche loro una guerra, fatta di fame, paura e bombardamenti, un conflitto quotidiano non meno violento di quello che i loro uomini combattono lontano da casa, sui campi di battaglia. Fino al ritorno di Benedetto, per scoprire che anche la guerra più feroce non può sconfiggere i sentimenti veri, quelli che permettono di ricostruire il progetto di un futuro migliore, ricominciando, insieme, a sognare, a sperare, a vivere.

Per le eventuali adesioni rivolgersi direttamente alla libraia:

• Cell.:320 610 8631

• E-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

• Presso: Libreria “Parole di Carta” Discesa Foresta, 70-88064- Chiaravalle Centrale (CZ)

(Martedì, 22 settembre 2015)

 
 

Sabato 15 novembre alle ore 17.00, presso il salone del Circolo Auser di Chiaravalle Centrale, via N. Rauty, a cura del Circolo Promozione Culturale, sarà presentato il libro "Quo Vadis, Italia?" di Antonio Polichetti.

"Quo vadis, Italia?" racconta lo stato di cose presente del nostro Paese: il disastro ambientale e sanitario del Mezzogiorno d'Italia, il traffico di rifiuti tossici, l'inquinamento delle falde acquifere, la truffa degli inceneritori, l'omologazione del ceto imprenditoriale italiano alle organizzazioni criminali, la "borghesia mafiosa" e la nuova classe economica dei gestori dei rifiuti. Chiunque, in qualsiasi momento, può conoscere l'ammontare del debito pubblico italiano, ma quanto pesa sulla nostra testa la distorsione dell'istituto della concessione e delle "leggi criminogene" sui lavori pubblici? La spesa pubblica fuori controllo arricchisce le mafie rovinando le città, i paesaggi e le imprese oneste. Quali sono le forze economiche responsabili del disastro? Dov'è finita la dimensione della politica e dell'interesse pubblico? "Quo vadis, Italia?" è dedicato a quell'Italia che lotta contro il "blocco sociale", vero ostacolo a tutti gli sforzi compiuti dal 1860 ad oggi per l'Unità e per l'avanzamento democratico e civile del Paese.

Sarà presente l'autore Antonio Polichetti. Ricercatore e scrittore, borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, membro della Società di studi politici, Antonio Polichetti è anche autore  de "La grande dittatura nell'era dell'economicismo totalitario" (La Scuola di Pitagora editore)

(Venerdì, 7 novembre 2014)



Anche la chiesa diocesana di Catanzaro – Squillace, guidata da monsignor Vincenzo Bertolone, celebrerà a partire da domani, giovedì 21 agosto, la “Giornata per la Salvaguardia del Creato”, istituita nel 2006 dalla Conferenza Episcopale Italiana, per riaffermare l'importanza, anche per la fede, della cura e salvaguardia dell'ambiente, con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. Il tema di quest'anno è “Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri Paesi e delle nostre città”. L’evento è stato organizzato dalla commissione diocesana “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”, coordinata da Teresa Pirritano e formata da Fabrizio Marano, Gianfranco Mammone, Anna Voci, Stefania Masciari, Mario Arcuri e Aldo Gentile. L’appuntamento di quest’anno si snoderà lungo un percorso che virtualmente abbraccerà il territorio diocesano, partendo da Copanello di Stalettì, passando per la basilica della “Madonna di Porto” in Gimigliano, il santuario diocesano di Torre di Ruggero e due santuari “naturali”, identificati con le suggestive località di Serra San Bruno e Tirivolo (Sila Piccola). Rispetto alla passata edizione, la commissione diocesana ha inserito nel percorso la località turistica di Copanello di Staletti, riscontrando l’entusiastica collaborazione del parroco don Roberto Corapi, della locale amministrazione comunale e della Capitaneria di Porto di Soverato. E proprio da Copanello, giovedì alle ore 17,00, presso il Parco antistante i resti della Chiesetta di San Martino, inizieranno le celebrazioni. La prima sosta è prevista alle ore 17,30 nei pressi dei resti della chiesetta paleocristiana di San Martino, con cenni sulla figura di Cassiodoro e sulla presenza del Vivarium, che verrà curata da don Pietro Emidio Commodaro. Successivamente i partecipanti proseguiranno la discesa alle "Vasche di Cassiodoro" intervallata da riflessioni, canti e momenti di preghiera e ringraziamento per la bellezza del creato. Il secondo appuntamento è previsto per venerdì 29 agosto a Tirivolo, nel comune di Zagarise, dove grazie alla sensibilità del neo parroco don Antonio Ranieri e di don Faustino Graziano, la commissione ha potuto organizzare una escursione con partenza, alle ore 10, dalla chiesetta del villaggio con passeggiata fino al “Prometeo”, abete pluri-secolare testimone dei giganti silani, bruciato da ignoti nel 2001. L’escursione sarà partecipata anche dal locale Corpo Forestale.

Terza tappa a Serra San Bruno, sabato 30 agosto con la passeggiata lungo il sentiero “Frassati” organizzata in collaborazione con don Raffaele Zaffino e con il direttore del “Museo della Certosa” Fabio Tassone, fino al santuario “Santa Maria del Bosco” dove alle ore 12 si terrà la celebrazione eucaristica presieduta da don Bruno Larizza. Domenica 31 appuntamento alla Basilica della Madonna di Porto in Gimigliano, dove nella mattinata il gruppo “Cammino di Porto” e i giovani della basilica hanno organizzato, d’intesa con il consiglio di amministrazione guidato da don Vincenzo Zoccoli, la giornata ecologica. Nel pomeriggio si svolgerà l’adorazione eucaristica e verrà celebrata la santa messa presieduta dal rettore don Erminio Pinciroli. I vespri della domenica saranno celebrati sulle rive del fiume Corace. Tappa conclusiva a Torre di Ruggero, lunedì 1° settembre, dove il rettore del santuario, don Maurizio Aloise, ha proposto per domenica 1° settembre la “Festa del ringraziamento” con la benedizione degli automezzi agricoli e di custodia del creato, degli animali e dei frutti della terra, dopo la santa Messa del pomeriggio.

(Mercoledì, 20 agosto 2014)

Qui sotto, potrete prendere conoscenza del programma completo.

L’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace

Carissimi,
il prossimo 1° settembre ricorrerà la 7a Giornata per la Salvaguardia del Creato, quest’anno

dedicata al tema (che ci viene consegnato per tutto il mese di settembre)“Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra”.

La Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e la Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo ci ricordano che questo appuntamento dovrà essere anzitutto occasione di lode e riconciliazione, con una particolare attenzione per “le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali”, laddove “la riconciliazione parte da un cuore che riconosce innanzitutto le proprie ferite e vuole sanarle, con la grazia del Signore, nella conversione e nel gesto gratuito della confessione sacramentale”. Tracciando le linee di questa “storia di guarigione e responsabilità”, siamo chiamati a “riportare il cuore della nostra gente dentro il cuore stesso di Dio”, educando all’alleanza tra l’uomo e la terra e ravvivando la “coscienza di una universale fraternità” (cfr. Messaggio per la 7a Giornata per la Salvaguardia del Creato).

Anche le nostre comunità ecclesiali debbono sapersi fare “custodi della terra”, dunque presenze vigilanti affinché il territorio sia vissuto come un bene comune, promuovendo una pastorale “che ci faccia recuperare il senso del «noi» nella sua relazione alla terra, in una saggia azione educativa”. In questa stagione di incendi (perché, ad esempio, non cominciare a sensibilizzare i nostri fedeli su certe modalità di “ripulitura” dei fondi agricoli?), di abuso degli spazi naturali, di inquinamento acustico, in questa stagione in cui la nostra terra viene più voracemente consumata, riusciamo a suggerire ai nostri fratelli nella fede di farsi testimoni di un legame diverso con l’ambiente e il territorio?

Il consumo di suolo, il rapporto tra ambiente e salute, il rapporto tra la terra e le comunità che la abitano: sono alcuni approfondimenti cui indirizza il Messaggio di questa 7a Giornata per la Salvaguardia del Creato, che vi invitiamo a leggere per intero, anche perché gli argomenti di cui sopra, richiedono una riflessione permanente, non potendosi certo esaurire nelle celebrazioni di una sola giornata. Sono, a ben vedere, temi a noi molto vicini. Pensiamo soltanto al consumo di suolo: anche nei comuni della nostra diocesi assistiamo alla “crescente spinta da parte di privati cittadini a mettere a valore porzioni del territorio per propri scopi, siano questi la soddisfazione di bisogni o l’acquisizione di un profitto”. Ci siamo mai interrogati circa l’aderenza di questi fenomeni a quel modello di alleanza tra l’uomo e la creazione cui ci richiama il Messaggio? I laici delle nostre comunità sanno farsi interlocutori autorevoli delle istituzioni locali circa le scelte nella gestione del suolo, per portare anche nel contesto civile il seme della vita buona del Vangelo?

Per un “concreto e fedele impegno di guarigione dell’ambiente calpestato” ci viene chiesta la sollecitudine dell’annuncio (catechesi bibliche, momenti di preghiera, attività di pastorale giovanile, incontri culturali), ma altresì il coraggio della denuncia “di ciò che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra”. Le nostre parrocchie sanno essere voce critica di quelle prassi che offendono l’ambiente e il territorio? Hanno parole per promuovere concretamente stili di vita improntati a maggiore sobrietà e spirito di condivisione, quale ad esempio la raccolta differenziata dei rifiuti? Le nostre comunità ecclesiali sono capaci di raccontare la propria terra, facendosi carico delle sue ferite, anche le più violente?

Nel 1996, a Tibhirine, in Algeria, sette monaci trappisti vennero sequestrati e barbaramente uccisi. Vivevano in un “grande edificio un po’ austero, ma caloroso e accogliente, costruito di fronte a uno dei più bei paesaggi del mondo: le palme, i mandarini, i roseti prendevano forma dinanzi alle montagne innevate dell’Atlante. Sorgenti, un’acqua chiara, irrigavano l’orto. C’erano anche uccelli, galline, degli asini, la vita. Alcuni uomini avevano scelto di installarsi in questo luogo lontano da tutto ma vicino all’essenziale, alla bellezza, al cielo, alle nuvole. (...) Occupati dai lavori della terra, davano ospitalità, insegnavano l’agricoltura ai loro vicini, e li curavano (...)”. Oggi, il monastero è vuoto. “E’ abitato solo dal vento che si è conquistato d’un soffio le stanze abbandonate”. Rimane il giardino, affidato al padre Jean-Marie Lassausse – il giardiniere di Tibhirine -, “perché di quella stupenda avventura umana e cristiana restasse vivo qualcosa non solo dello spirito ma anche della «carne», del tessuto di relazioni umane, di accoglienza, di amore per la terra e per i suoi abitanti, di dialogo di pace che i monaci di Tibhirine avevano saputo creare e intrattenere anno dopo anno” (cfr. “Il giardiniere di Tibhirine” di J.M. Lassausse, edizioni San Paolo). Ed è un giardino (in berbero appunto Tibhirine) che sana le ferite di una violenza feroce, nel segno di una riconciliazione esaltante e faticosa, che sa assumersi rischi e responsabilità. Perché anche la terra parla di noi e racconterà del nostro cuore di uomini in cammino con la sincerità dei suoi frutti.

Lodando il Signore per la bellezza del creato, ci ritroviamo accanto a voi nell’impegno di custodire e coltivare quanto ci è stato affidato, pronti a leggere i segni dei tempi con un cuore che ama e, perciò, può guarire.

Catanzaro, 4 agosto 2012

Vincenzo Bertolone

(La 7^ Giornata per la Salvaguardia del Creato, nella Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, con la collaborazione della Commissione Diocesana per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, sarà celebrata sabato 1° settembre 2012 nel Santuario di Torre di Ruggiero alle 18,30 e in quello di Porto alle ore 17,30. Nell'anfiteatro del Santuario di Torre di Ruggiero, sempre sabato 1° settembre alle ore 21.00, sarà proiettato il film "Alla luce del sole", il film di Roberto Faenza che racconta la missione e il martirio a Palermo, nel quartiere di Brancaccio, di don Pino Puglisi).

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