In democrazia, anche se non piace, l'esito del voto popolare deve avere sempre il massimo rispetto e per analizzarlo occorre levarsi le fette di mortadella dagli occhi. Mi pare riduttivo dire che il voto ai 5 stelle sia stato un voto per il reddito di cittadinanza (che tra l'altro, in varie forme, era previsto nei programmi di quasi tutte le altre forze politiche) da parte di fannulloni che vogliono vivere di assistenza, perché i "gialli" hanno avuto un consenso trasversale. Le urne ci consegnano, specialmente al Sud, una vera e propria catarsi, un ricambio massiccio della classe politica dirigente. Non è stato un voto antisistema, perché, con queste percentuali, è piuttosto un voto per un altro sistema che racchiude in sé la speranza di tornare a contare, di non dover, per esempio, avere sempre un "santo" in paradiso anche per farsi ricoverare in un ospedale o semplicemente per una visita medica. I 5 stelle hanno saputo intercettare il voto dei molti che si sentono esclusi e lontani dai giri del potere. Noi, a sinistra non abbiamo saputo comprendere, siamo rimasti distanti, abbiamo per anni rincorso le destre o ci siamo avviluppati in giochetti di candidature e di collegi blindati, o abbiamo fatto proposte velleitarie, settarie e nostalgiche di un mondo che ormai non c'è più. Ora si tratta di ripartire, facendo tesoro della dura lezione, ripulendoci dalla nostra presunzione, anche da quel fine narcisismo di crederci superiori e più intelligenti degli altri. Serve un bagno di umiltà ed è urgente un ricambio delle nostre classi dirigenti che hanno fallito perché sono state sorde e cieche, tradendo di fatto gli stessi valori che verbalmente proclamavano. Il potere se non è esercitato per il bene della comunità è solo un vuoto esercizio fine a se stesso. Il consenso elettorale va e viene e può anche essere riconquistato (lo dimostra il voto per la regione Lazio dove, nello stesso giorno, migliaia di elettori si sono espressi in un modo alle politiche e in un altro alle regionali), a patto di comprendere sino in fondo quello che è successo e di invertire la rotta.

(Venerdì, 9 marzo 2018)

In Siria tutti combattono contro tutti e nessuno ne uscirà vincitore. Le terribili immagini che stanno passando sotto i nostri occhi di distruzione e di famiglie completamente annientate, rappresentano la sconfitta della nostra umanità. E torna sempre la stessa domanda: Perché?

Qui per sottoscrivere l’appelo di Amnesty volto a fermare i bombardamenti di Ghouta

(Giovedì, 1 marzo 2018)

Lettera aperta

Al Generale

Danilo Errico

Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano

Via XX Settembre, 123/A  –  00187 ROMA

Egregio Generale Danilo Errico,

abbiamo letto sul sito dell’Ordinariato Militare che Lei “ha messo in evidenza come la missione dei militari al servizio della pace sia simile a quella dei sacerdoti“. Parole pronunciate in S. Pietro lo scorso 15 febbraio, in occasione della solenne Celebrazione presieduta dal Cardinale Segretario di Stato e concelebrata dall’Ordinario militare e da tanti cappellani militari.

Ci sentiamo offesi dalle Sue parole. Dal suo paragone tra il nostro essere sacerdoti e ‘la missione dei militari’.  Sono vocazioni e scelte di vita radicalmente diverse.

Noi siamo preti, già coordinatori nazionali di Pax Christi. No, la nostra idea di pace non è per nulla vicina alla Sua.

La nostra scelta di essere preti è per annunciare Cristo nostra pace (una pace Made in Cielo, come diceva don Tonino Bello, già presidente di Pax Christi),  non per servire progetti di guerra o difendere ‘interessi nazionali ovunque minacciati o compromessi’. Non ci coinvolga, per favore, in progetti e situazioni con cui non abbiamo nulla da condividere. Abbiamo il massimo rispetto per le persone che scelgono la vita militare, ma non venga a tirarci per la giacca.

Se vuole comandare, essendo Lei il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, comandi e dia le direttive nel Suo campo, ma lasci stare noi e tutti quelli che come noi credono a lavorano per la pace in tante situazioni, anche difficili, e non si affidano a missioni di pace armate… che con la pace non hanno proprio nulla a che vedere, come la prossima missione in Niger.

Siamo convinti che la chiesa non debba avere nessun compromesso con la logica folle della guerra, anche se oggi mascherata con la parola pace.

Siamo nel centenario della fine della Prima Guerra mondiale, ‘inutile strage’.

La storia ci sia maestra di vita.

Per i credenti e per i preti, dai tempi della Pacem in Terris la guerra è ‘alienum a ratione’ (pura follia),come ebbe a scrivere S. Giovanni XXIII che paradossalmente avete eletto patrono di chi persegue la pace ridotta a figlia degenere della guerra.

Generale Errico, come uomini, come credenti e come preti Le rinnoviamo, con rispetto ma con altrettanta fermezza, il nostro signor no!

 17 febbraio 2018

 Renato Sacco, parroco a Cesara e Arola (Vb),

attuale coordinatore nazionale di Pax Christi,

  1. Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Ve),

già coordinatore nazionale di Pax Christi

  1. Fabio Corazzina, parroco a Brescia,

già coordinatore nazionale di Pax Christi

  1. Tonio Dell’Olio, Presidente Pro Civitate Christiana, Assisi,

già coordinatore nazionale di Pax Christi

(Domenica 18 febbraio 2018)

ll 27 gennaio scorso, Giornata della Memoria, il Comune di Catanzaro ha concesso la sala della biblioteca comunale all'esponente neofascista di Casa Pound, Simone Di Stefano. Si è trattato di un atto gravissimo e offensivo che non può non essere stigmatizzato da chi ha a cuore i valori assoluti dell'antifascismo sui cui è fondata la nostra Costituzione Repubblicana. Mi chiedo perchè, come se lo sono chiesto i sopravvissuti delle persecuzioni nazifasciste: perchè è successo, perchè io sono vivo e tanti altri no? E' stato un perchè che per decenni si sono tenuti nel cuore e in gola. Solo dopo tanti anni hanno cominciato a "gridarlo" pubblicamente. Quel perchè ha scosso le coscienze di tutto il mondo, ci ha messo di fronte alla vergogna e alla disumanità. Per questo perchè l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 60/7 del 1° novembre 2005, ha proclamato il 27 gennaio di ogni anno come Giornata internazionale per ricordare le vittime dell'Olocausto. Io ora mi chiedo perchè il Comune di Catanzaro ha deciso di concedere la biblioteca ad un'organizzazione neofascista proprio nella Giornata della Memoria del 27 gennaio. Non possiamo sottovalutare, non più. Ormai è uno stillicidio continuo di episodi e parole che tentano di minare i valori da cui è nata la nostra Costituzione Repubblicana. In questi valori c'è la lotta contro il nazifascsimo, c'è la lotta contro ogni forma di discriminazione, c'è anche il rifiuto come male assoluto di ciò che ricordiamo il 27 gennaio, che è una data simbolo e, come tutti i simboli, esprime un comune sentire, un sentimento condiviso. La decisione del Comune di Catanzaro è andata contro questo simbolo, ha creato un "equivoco", ha permesso che un disvalore potesse essere messo al posto di un valore, quelo della memoria di un genocidio che ha ucciso milioni di persone prima, durante e anche dopo. Secondo uno studio del 2013 dell'Holocaust Memoriale Museum di Washington, studio che sarà pubblicato in sette volumi nel 2025, potrebbero essere tra 15 e 20 milioni le persone imprigionate o uccise dai nazifascsiti. L'olocausto non è stato solo Auschwitz, ma un sistema grande e complesso, un sistema di cui molte persone erano a conoscenza e al quale vi hanno preso parte e per il quale molti Paesi hanno allestito una propria rete di campi proprio per dare corso alla "soluzione finale". Il fascismo ha avuto un ruolo di protagonista assoluto in tutto questo, non c'è stato niente di buono in quel regime. Le leggi razziali e le deportazioni sono state le naturali conseguenze di una dittatura crudele, liberticida, criminale e assassina, come ha ben sottolineato di recente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Se leggiamo il manifesto della razza, ci vengono i brividi solo a pensare che qualche essere umano lo abbia solo potuto ideare e concepire, eppure è avvenuto. Benito Mussolini, confidò a Galeazzo Ciano che l'aveva quasi completamente redatto lui. Evidentemente il virus, da cui sono stati affetti milioni di persone, è ancora vivo e "anime belle" stanno provando ad inocularlo di nuovo nel nostro corpo sociale, politico ed economico. Lo dimostra l'intitolazione di strade a Pino Rauti, lo dimostrano le recenti dichiarazioni di Attilio Fontana, di Sergio Pirozzi, di tal Riccardo Iaccarino, tutti candidati a ricoprire una carica istituzionale della nostra Repubblica, che, ricordiamolo ancora una volta, è antifascista. Allora se questo virus è ancora vivo e lotta tra di noi, noi siamo chiamati ancora di più a lottare ed a somministrare in dosi abbondanti gli antibiotici della democrazia, dell'antifascsimo e perciò dei valori costituzionali.

(Mercoledì, 31 gennaio 2018)

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

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Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Adin Steinsaltz

Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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Valeria Tron

L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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Angelo Cassano

La voce del cuore

Beniamino è un ragazzino del Sud che è riuscito a superare le ostilità di una terra “matrigna” e ha trovato la sua strada esplorando possibilità che gli erano sconosciute. Solo “rischiando” si può scoprire la bellezza. Certo il rischio comporta anche pericoli e insicurezze, ma Gesù stesso ci ha detto di non avere paura. (1 agosto 2023)

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Rut

Letto da Luciano Manicardi

Storia di migranti, di speranza, di salvezza, di futuro. Un racconto biblico ricco di umanità, di bontà, di solidarietà intergenerazionale. (29 luglio 2023)

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Erri De Luca

Libro di Rut

Traduzione e commento del libro biblico di Rut a cura di Erri De Luca. (24 luglio 2023)

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